Ecco una classifica da tenere ben presente, le dieci peggiori multinazionali del 2008, quasi tutte statunitensi (e infatti da dove è partita la crisi mondiale?…), stilata, come ogni anno, dalla rivista indipendente americana Multinational Monitor. Visto che le multinazionali, sotto molti punti di vista, sono il vero potere che domina il mondo (e i politici che dicono di “rappresentarlo”), è bene prestare buona attenzione ad una top ten del genere – senza dimenticare che, appunto, queste sono le prime 10 posizioni, e dalla 11a in giù non si va’ certo in paradiso…
5) Chevron (USA – Energia
Dal 1993 la Texaco, della Chevron, e’ al centro di una causa legale collettiva intentata da 30.000 ecuadoriani che denunciano la multinazionale per aver riversato milioni galloni di petrolio nella loro terra e nella loro acqua. Se l’azienda perdera’ la causa dovra’ pagare oltre 7 miliardi di dollari di risarcimenti danni.
4) Imperial Sugar (USA – Alimentari)
“Vanta” una lunga lista nera di lavoratori che hanno contratto gravi patologie o sono stati vittime di incidenti sul lavoro. Il 7 febbraio 2008 un’esplosione ha fatto saltare in aria la raffineria dell’Imperial Sugar di Port Wentworth in Georgia. 14 morti e decine di ustionati gravi e feriti. Le indagini scoprirono che la tragedia si sarebbe potuta evitare con una maggiore attenzione alla pulizia (la causa del disastro fu un accumulo di polvere di zucchero in un macchinario.) Un mese dopo gli ispettori della Occupational Safety and Health Administration (OSHA) effettuarono ispezioni in un’altra raffineria della Imperial Sugar a Gramercy in Louisiana, rilevando accumuli di polvere da 0.6 mm fino a 5 cm su cavi elettrici e macchinari e fino a 120 cm sui pavimenti delle stanze di lavoro.
3) Chinese National Petroleum Corporation (CNPC) (Cina – Energia)
E’ accusata di aver fomentato la crisi in Darfur. Il denaro derivante dal petrolio della CNPC ha infatti inequivocabilmente alimentato la violenza in Darfur. E’ quanto rivelerebbe un rapporto di Human Rights First, secondo cui “la relazione tra la CNPC e il Sudan e’ simbiotica, non solo la CNPC e’ il maggior investitore del settore petrolifero sudanese, ma il Sudan e’ il piu’ grande mercato per gli investimenti del CNPC all’estero”.
2) Dole (USA – Alimentari)
La peggiore azienda bananiera del mondo. Se Chiquita ha provato a cambiare registro, Dole rimane il simbolo dello sfruttamento del lavoro. Grazie all’intervento della Dole, un tentativo di riforma agraria nelle Filippine del 1988 sarebbe stato trasformato in una frode. Le terre, adibite a coltivazione di ananas, dovevano essere divise tra la multinazionale e cooperative gestite dai lavoratori. La Dole avrebbe assunto invece il controllo di tutto, cooperative comprese. I lavoratori a contratto vengono pagati secondo un fumoso schema di aliquote e guadagnano circa 1,85 dollari al giorno.
1) Roche (Svizzera – Farmaci)
Il suo business è l’AIDS. Si rifiuta di abbassare i prezzi del suo farmaco, Fuzeon, almeno nei Paesi in via di sviluppo. Perché?“Non siamo in questo affare per salvare vite ma per fare soldi. Salvare vite non è affare nostro”. Un ciclo di cura a base di Fuzeon, per la cronaca, costa 25mila dollari all’anno.
Rispondi