Un Omaggio di Corvo Rosso al buon vecchio Osama Bin Laden.
5) Una Folta barba
Brutta avventura per James Hetfield dei Metallica a Londra. Il frontman della band è stato fermato dalla polizia dell’areoporto di Luton, alle porte della capitale Britannica. Anche le rockstar quindi possono cadere vittime della paranoia del terrorismo. Hetfield era giunto a Londra per suonare al Live Earth, ma la polizia aeroportuale non si è fidata della sua barba bionda e l’ha trattenuto per accertarsi della sua generalità e varie domande di rito per capire se aveva dei legami con le cellule terroristiche. Una mezzora circa di confronto è trascorsa prima che gli agenti riconoscessero Hetfield per quello che realmente è.
4) l’album “London Calling”
Strana disavventura per il ventiquattrenne Harraj Mann, inglese di origini indiane che nei giorni scorsi si stava recando all’aeroporto di Durham, in Gran Bretagna. La polizia l’ha infatti fermato e interrogato sospettandolo di essere un terrorista per aver cantato alcuni versi di ‘London calling’, famosa canzone dei Clash…
Mann si stava recando in aeroporto in taxi quando ha chiesto al tassista il permesso di collegare il proprio lettore mp3 all’impianto dell’auto per ascoltare alcune canzoni. Dopo i Beatles ed i Led Zeppelin, che il tassista ha mostrato di apprezzare cantando i brani assieme a Mann, sono però arrivati i Clash e in particolare il punto di ‘London calling’, la loro canzone più famosa, in cui si sente la frase ‘Now war is declared / and battle come down’. Il tassista, evidentemente fin troppo memorie degli attentati del 7 luglio, non ha gradito e, una volta sceso il passeggero, l’ha denunciato alla polizia come possibile attentatore e dirottatore di aerei. La polizia ha quindi fermato Mann all’aeroporto, ma gli accertamenti l’hanno subito scagionato: per fortuna il ragazzo ha preso la cosa con filosofia, affermando che ‘probabilmente al tassista i Clash non piacevano, però chiamare la polizia mi è sembrato un po’ eccessivo’.
3) Una capiente valigia vuota
Questa è la storia di una turista messicana, sbarcata a Fiumicino il 14 settembre 2007 per andare a trovare sua figlia a Lanciano. Arrivata qui, la sorpresa: una delle sue valigie non si trovava più. La donna, che arrivava da Città del Messico, ha immediatamente denunciato lo smarrimento del bagaglio alle autorità aeroportuali, precisando che la valigia in questione era partita da Città del Messico vuota, in modo da poter avere un bagaglio in più al momento del suo ritorno a casa. Ma la sorpresa più grande doveva ancora arrivare: pochi giorni dopo le è stata consegnata a casa, accompagnata da una pattuglia dei carabinieri, una valigia con il suo nome sull’etichetta. E quando l’ha aperta ci ha trovato dentro della cocaina. Con conseguente reazione da parte degli amici Carabinieri. Con molta probabilità, come apprendiamo dal Messaggero, alcuni narcotrafficanti hanno cercato di portare la droga in Italia. E per farlo hanno sostituito la valigia della signora, con una piena di 20 chili di cocaina pura per un valore di 7 milioni di euro. Droga che era stata sapientemente nascosta dietro del caffè e camere d’arie di gomme da bici.
2) Un nome scomodo
Bloccato per ben tre volte in aeroporto e sospettato di essere un terrorista. Si è trasformata in un incubo la vacanza negli Usa del piccolo Javaid Iqbal, 7 anni, la cui unica colpa è quella di chiamarsi come un pachistano arrestato anni fa negli Stati Uniti e comunque mai condannato per terrorismo (L’uomo era solo un Serial Killer..). Il bambino viaggiava in compagnia della famiglia, di origini saudite e emigrata in Inghilterra, ed è stato fermato per ore per dei controlli negli scali di Manchester, Orlando e Philadelphia. In quest’ultima occasione, lui e i suoi famigliari hanno anche perso il volo. A darne notizia sono il Blackburn Citizen e il Daily Mail.
1)Una Penis Pump!
L’episodio e’ accaduto negli Stati Uniti, e dimostra l’alto timore per nuovi attacchi terroristici. Gli uomini della sicurezza dell’aeroporto O’Hare di Chicago hanno fermato Mardin Amin durante le operazioni di imbarco a causa di una borsa giudicata sospetta che, dopo un primo veloce controllo, hanno giudicato pericolosa. In realta’ l’involucro non era esplosivo, ma conteneva una pompa per il pene, ossia un oggetto che in teoria dovrebbe aumentare le dimensioni del proprio sesso. Nell’aeroporto americano e’ immediatamente scattato l’allarme terrorismo, provocando ritardi negli imbarchi e nella partenza dei voli.
Secondo quanto raccontato dall’avvocato di Amin si tratterebbe di un equivoco causato dagli uomini della sicurezza: il ragazzo viaggiava infatti con sua madre e con due bambini piccoli, e la richiesta di mostrare il contenuto della borsa da parte degli addetti al controllo ha creato grosso imbarazzo al giovane iracheno. Alla domanda il ragazzo avrebbe infatti risposto farfugliando di fronte alla madre “a pump”, mentre gli addetti alla sicurezza, indotti anche dalla nazionalita’ dell’uomo, avrebbero capito “a bomb”, una bomba appunto.
Mardin, grazie al suo attrezzo per aumentare le dimensioni del suo sesso, e’ riuscito in un colpo solo a fare una figuraccia di fronte alla madre e di fronte al mondo intero, e rischia di dover pagare una salata multa per procurato allarme in tempi di paura del terrorismo: un vero record..
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