Ma no, non è come sembra…io in realtà volevo…avevo….non sapevo…uno sciamano mi ha detto…
Il meglio delle scuse addotte da atleti più o meno famosi davanti all’antidoping dopo essere stati trovati positivi.
5) Nandrolone a Colazione (Bucchi, Monaco e Couto)
I calciatori perugini Bucchi e Monaco, tra i primi trovati positivi al Nandrolone, puntarono il dito contro la carne di cinghiale. Pochi mesi più tardi, un altro giocatore, questa volta della Lazio, il portoghese Fernando Couto, non si lasciò trovare impreparato quanto a immaginazione e cercò di salvarsi, tirando in ballo la propria chioma fluente e dando la colpa ad uno shampoo «Head and shoulders» al Nandrolone, naturalmente. E la fantasia passò anche per lo sciroppo omeopatico destinato a curare la tosse dello juventino Edgar Davids.
4) Ripicche Familiari (Ludmilla Enqvist e anabolizzanti di famiglia)
Gelosie familiari, invece, nella difesa dell’ostacolista russa, Ludmilla Enqvist, che giustificò la presenza di anabolizzanti nelle analisi per un dispetto birichino del marito dal quale si era appena separata.
Qualche anno più tardi la recidiva Ludmilla farà il bis alle Olimpiadi invernali, gareggiando, sotto i colori Svedesi, nel bob a 2.
3) Fettuccine Anabolizzanti (Peruzzi, Carnevale e il Lipopil)
Nel ‘ 90, i romanisti Peruzzi e Carnevale, beccati per avere usato stimolanti (Fentermina) cercarono di convincere i giudici del calcio e l’ opinione pubblica affermando di avere assunto il «Lipopil» per smaltire velocemente una scorpacciata di fettuccine a casa del portiere la sera prima; per la cronaca il Lipopil veniva (E viene tuttora) utilizzato anche come stimolate in alcune diete ipocaloriche.
2) L’Educazione prima di tutto (Bernard Lama e “Un tiro non si rifiuta mai..”)
Saranno felici i genitori del calciatore francese Bernard Lama: «Sono stato troppo educato: volevo rifiutare lo spinello, ma temevo di fare la figura dello scortese». Così si giustifica davanti all’antidoping della Ligue 1. Encomiabile.
1) Anabolizzanti per via orale
L’ Oscar, in ogni caso, a nostro modesto parere, va senza indecisioni a una ciclista, di cui non è possibile reperire il nome nell’internet, trovata positiva agli anabolizzanti, che si giustificò affermando di aver avuto un rapporto orale con un atleta a sua volta anabolizzato.