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Posts Tagged ‘live caffè fandango’

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di Simone Tatoli, l’esperto di musica Rock di Alt(R)a Fedeltà

V° – John Lennon

johnlennonfilmadolescenzaE’ Lennon, Lennon capito??? C’è Chuck Norris e poi cè lui! Il suo album solista  “John Lennon – Plastic Ono Band” è posizionato al 22° posto nella classifica dei più grandi album di tutti i tempi stilata da Rolling Stone e in questo album c’è il manifesto del pensiero di Lennon: il brano “God”. Parla del suo concetto di Dio esprimendo tutto il senso di rinnegazione verso una serie sterminata di simboli religiosi, mediatici e storici. Per farla breve, SE un Dio c’è allora lo siamo TUTTI, non resta altro che credere in noi stessi, ma soprattutto in Lennon…

IV° – Iggy Pop

3__iggypop1Se con gli stooges ha segnato un anno zero della musica, da solo cerca di reinventarsi partendo da ciò che sapeva fare meglio. Era un periodo buio e grazie alla collaborazione e allo sprone di Bowie mise in piedi questo disco altrettanto storico. Getta le basi per tutto quello che di alternative sarebbe arrivato, diventanto semplicemente IGGY POP. L’icona.

III° – Ozzy Osbourne

0601_ozzy_osbourne_cTra i 5 artisti di questa Top5 è stato quello che sicuramente ha avuto la carriera solista più strabiliante. Assurdo che sia così, ma almeno un paio di volte mi sono fermato a spiegare che era il cantante dei Black Sabbath. Sapevano del pipistrello, ma non sapevano che l’aveva fatto con i Sabbath. Era finito. E invece conobbe Randy Roahds, una vera ira di Dio, pace all’anima sua. Tramite un lungo processo di disintossicazione è diventato grande per conto suo. Forse il più grande di un certo modo di fare musica. Ha riempito stadi con tournè infinite fino ad avere un progamma, osceno, su MTV. Se facessero un concerto con i più grandi lui non canterebbe. Sarebbe seduto su un trono dietro la batteria e farebbe solo sì o no con la testa.

II° – Peter Gabriel

peter_gabriel_11Dei 5 quello davvero più determinato a fare per conto suo. Per quanto ne sappia, e ne so parecchio, in tanti anni di carriera solista non ha mai eseguito live un pezzo dei Genesis. Artista nel vero senso del termine. Eclettico ed eccentrico. Uscito dai genesis, eccezion fatta per Steve Hackett si è capito subito chi era il motore di tutta la situazione.

I° – Lou Reed

loureedNon puoi ascoltarlo e non tirarti su il colletto della giacca. Ovviamente di pelle. Dico la verità: lo ascolto ma non so perchè mi piace. E’ veramente un caso più unico che raro. Ed è bello ritrovare questa sensazione anche in una film, Trainspotting, dove sono presenti nella colonna sonora sia lui che Iggy Pop. Nella scena tra “Sickboy” e Marc renton, mentre sparano i pallini al parco, uno dice all’altro che “se senti Lou Reed non puoi fare a meno di trovarlo fico, ma non sai perchè e che senti che non è come coi Velvet Undeground. Con loro era quasi avanguardia. Era andare oltre. Da solo questo un po’ si è perso, ma sacrificando qualcosa per tornare alle radici è diventato una vero icona del Rock ‘n’ roll. Una delle più grandi di tutti i tempi.

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5) Susan Backlinie in “Lo Squalo” (1975)

Un nome che forse non vi sarà particolarmente familiare, quello della stuntwoman Susan Backlinie, chi sarebbe costei? La prima vittima, nuda, in notturna, del primo capitolo de lo Squalo, ovvio no? L’importanza della Backlinie è testimoniata dalla sua presenza in locandina, mentre nuota tranquilla inconsapevole del terrore che si cela al di sotto di lei: Nessun barbuto Richard Dreyfuss, nessun Roy Scheider o Robert Shaw…. Solo una ragazzetta nuda…

4) Kari Wuhrer in “Anaconda” (1997)

La sua ultima, vana, possibilità di fama mainstream prima di sprofondare nel mare magnum degli show notturni in topless dei canali via cavo Americani. Kari Wuhrer abbandona I sogni di gloria con un’apparizione, al fianco di Jennifer Lopez, Owen Wilson e Ice Cube nel capolavoro “Anaconda.”

La sua scena sexy di morte è una collaborazione artistica con un certo Jon Voight, che la soffoca a morte con una mossa di karate (Tipico dell’agilissimo John!) prima di gettare il suo corpo senza vita nel fiume (Dove vive, placido e beato, l’anaconda del titolo). Dopo quest’apparizione in un capolavoro dedicato ad un serpente gigante, argomento attualissimo e amato dalla critica, la Wuhrer non apparirà mai più sullo schermo con qualcuno più famoso di David Arquette, combattendo la sua battaglia nel mondo degli C-Movies.

3) Salma Hayek in “Dal tramonto all’alba” (1996)

Al contrario dei suoi personaggi successivi, più avvezzi alla parola, come in “Fools Rush In” e “Frida,” Per Salmuccia il ruolo di Santanico Pandemonium in “Dal tramonto all’alba” fu straordinariamente adatto allo scopo:

La Hayek balla in modo seducente in un minuscolo bikini per qualche minuto con un serpente abbarbicato addosso, si trasforma in un vampire e nel giro di pochi secondi riceve una pallottola in faccia da George Clooney, semplice, lineare ed efficace.

2) Sandahl Bergman in “Conan il Barbaro” (1982)

Ripensando fra sè e sè ad un grande classico come “Conan il Barbaro”, in genere si ricordano solo 2 cose: primo, la scena in cui l’attuale governatore della California e la sua compagna statuaria (La Bergman, appunto) fanno a pezzi tutti i partecipanti ad un’interessantissima orgia cannibalistica, avanzando nella stanza a colpi di spada, secondo la scena in cui Valerie mure fra le nerborute braccia di Arnold dopo esser stata colpita a morte da  una freccia-serpente. (Conan è un capolavoro, non ci sono cazzi…)

Ripensando alle logiche cinematografiche non c’era possibilità per lei di sopravvivere dopo essersi mostrata nuda e aver fatto sesso con il protagonista…

P.S. purtroppo la scena tratta da youtube è tagliata prima della triste dipartita della Bergman

1) Janet Leigh in “Psycho” (1960)

Nel 1960 non era cosa commune andare al cinema ed assistere ad un omicidio, da parte di un travestito (Ommioddio! Spoiler!!) di una splendida donna nuda in una doccia. Almeno non fino all’avvento delle Grindhouse e della loro programmazione creativa. Forse non sarà la scena più sexy della storia del cinema, per gli standard dell’epoca e l’impatto sugli spettatori si guadagna senza fatica il primo posto. Seminale.

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5) The Corporation


The Corporation è un documentario canadese del 2003, diretto da Mark Achbar e Jennifer Abbott e tratto dall’omonimo libro di Joel Bakan. Il documentario analizza il potere che hanno le multinazionali (quelle che in America vengono chiamate corporations) nell’economia mondiale, dei loro profitti e dei danni che creano.

Le corporation sono oggigiorno persone giuridiche che hanno l’obbligo di mettere la tutela dei loro azionisti, cioè la realizzazione di un profitto, al di sopra di ogni altro obiettivo. Per questo, esse non hanno alcun interesse a salvaguardare la natura o il benessere dei lavoratori: ad essere danneggiata dall’opera delle multinazionali, quindi, è la società. Il documentario spiega questo fenomeno e lo illustra con vari esempi, che comprendono, fra l’altro:

  • lo sfruttamento della manodopera, specialmente nei paesi centroamericani, portato alla luce dalle indagini del Comitato Nazionale Americano per il Lavoro;
  • la sintetizzazione e la diffusione di sostanze chimiche pericolose per la salute, come il DDT e l’Agente Arancio, prodotto dalla Monsanto e usato in Vietnam dall’esercito americano;
  • la somministrazione alle mucche di un ormone (l’rBGH della Monsanto, detto anche rBST o Posilac). Questa sostanza ha provocato una infezione batterica del latte. Un programma di Fox News ne avrebbe dovuto parlare, ma la Monsanto, con l’appoggio della Fox stessa, l’ha censurato;
  • l’inquinamento delle fabbriche e di allevamenti animali;
  • la pubblicità rivolta ai giovani di oggi, più sofisticate e create appositamente perché i bambini condizionino gli acquisti dei genitori;
  • la diffusione di pubblicità occulta per introdurre un marchio nella vita quotidiana;
  • le privatizzazioni dei beni pubblici e servizi essenziali come quelli di approvvigionamento idrico;
  • la collusione fra le corporation e i regimi dittatoriali nella storia.

4) Super Size me!


Super Size Me è un filmdocumentario del 2004 diretto ed interpretato da Morgan Spurlock, un filmaker statunitense indipendente.

La pellicola segue un esperimento portato avanti dal regista: per un mese (30 giorni) ha mangiato solamente cibo della nota catena mondiale di fast food McDonald’s, tre volte al giorno, ogni giorno – interrompendo contemporaneamente ogni attività fisica – e documentando tutti i cambiamenti fisici e psicologici avvenuti. Oltre a questo, Spurlock esplora l’enorme potere della catena sull’industria dei fast food e come questa incoraggi un’alimentazione povera per massimizzare il proprio profitto.

Il tutto prende le mosse da un episodio di cronaca del 2002: due ragazze statunitensi citarono in giudizio la catena di fast-food McDonald’s dichiarando “se siamo obese è colpa sua”. La difesa della corporation puntò sul fatto che non c’erano prove che un’alimentazione basata esclusivamente o principalmente sui fast-food avesse effetti simili. Per contrastare quest’osservazione e questo vuoto, Spurlock, scrittore e produttore fino ad allora noto soprattutto nel circuito televisivo, decise di diventare una cavia di un folle esperimento: un mese di solo cibo McDonald’s, il tutto davanti ad una telecamera 24 ore al giorno.

Spurlock, 33 anni, era in salute e magro, 188 centimetri di altezza per 84 kg di peso, prima dell’esperimento. Dopo 30 giorni ha guadagnato 11 kg ed ha incrementato la sua massa corporea del 13%. Ha anche provato improvvisi e repentini cambi di umore, disfunzioni sessuali, e danni irreversibili al fegato, che lo hanno portato in condizioni gravi alla fine dell’esperimento.

Ha ricevuto la nomination come “miglior documentario” per gli Oscar 2005.

3) Confronting the Evidence

In Italia l’ha trasmesso Report, ed è stato subito un caso mediatico, l’abbiamo preso come simbolo di tutti i documentari, più o meno seri (Sono centinaia) prodotti a partire dal 2001 per cercare in modo convincente o creativo di ricostruire la realtà dei fatti avvenuti negli Stati Uniti in quella fatidica data di Settembre. Il documentario, datato 2004, è prodotto da Jimmy Walter ed è un collage strutturato intorno a un convegno tenutosi appunto nel 2004 negli Stati Uniti, al quale hanno partecipato i nomi più noti del complottismo. Le tesi sostenute sono ormai note al grande pubblico e cercano di coprire le maggiori lacune della versione ufficiale del post-11 Settembre: Nessun aereo è caduto sul Pentagono? Le torri sono state fatte brillare appositamente? Il “Pull it” di David Silverstein è effettivamente autentico? I dirottatori sono ancora vivi? Il documentario prova a rispondere a questi interrogativi cavalcando le teorie più diffuse, ma devo ammettere che risente in modo vistoso del passare del tempo; a 5 anni dalla sua uscita le carenze che mostra non sono poche e il suo filo logico comincia a mostrare la corda.

2) L’Inganno di Obama


E’ il film del momento per i siti di controinformazione di tutto il mondo: è uscito in dvd, ma visionabile anche in rete in alta definizione, il nuovo film di Alex Jones, pilastro della contro-informazione americana più accanita. Jones ha dimostrato negli ultimi anni di essere un prolifero agitatore, mettendo a disposizione di tutti e gratuitamente decine di documentari. I suoi palinsesti Infowars e Prison Planet sono sicuramente due punti di riferimento per chi vuole analizzare da vicino le marachelle dell’elite di potere americana.

The Obama Deception è il primo documentario che attacca apertamente l’amministrazione Obama, a solo pochi mesi dalla sua entrata alla casa bianca. Quello che il radio giornalista texano ci dice, con la sua ormai rinomata verve urlata a squarcia gola da un megafono, è semplicemente quello che tutti quanti, chi più chi meno, hanno temuto: un uomo da solo non cambia nulla, ed il belloccio e moderno Obama è il perfetto pupazzo per permettere all’elite di potere di continuare i suoi sporchi lavori.

Si affrontano i temi più caldi del momento, la crisi economica, lo stato di polizia che lentamente va consolidandosi nelle strade della libera america, gli accordi economici nord-americani e le strategie militari per il controllo delle risorse. È Webster Tarpley che ci illustra per filo e per segno l’agenda “sporca” di questa amministrazione. Vengono rivelati i volti dei bracci destri di Obama, gente direttamente coinvolta nella crisi economica e i legami con il gruppo Blinderberg, il quale ha ovviamente visto nell’abbronzato ex-senatore dell’Illinois il perfetto burattino per portare avanti il grande progetto del Nuovo Ordine Mondiale….

1) Zeitgeist, the Movie


Zeitgeist, the Movie è un web film non profit del 2007, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph; è uscito in lingua inglese sottotitolato in diverse lingue, tra cui l’italiano ed è da poco disponibile anche doppiato in italiano. È un documentario diviso in tre parti, apparentemente distinte ma rivolte verso un unico messaggio:

  • La prima parte tratta della religione cristiana come fosse un mito, comparando la storia del Cristo con quella di diverse religioni precedenti, in particolare con il mito di Horus. Così facendo propone una lettura astrologica della Bibbia.
  • La seconda parte rivisita gli attentati dell’11 settembre 2001 in chiave cospirazionista, i possibili artefici dell’attentato, chi possa averne tratto beneficio, e se potevano essere evitati.
  • La terza parte traccia un filoconduttore tra i grandi conflitti bellici che hanno coinvolto gli Stati Uniti, partendo dalla prima guerra mondiale sino alla seconda guerra del golfo, riconducendo il tutto alle logiche affaristiche dei maggiori cartelli bancari statunitensi e al ruolo principale della stessa Federal Reserve.

Critiche:

  • Anche se il film ha attirato un certo interesse nel pubblico della rete, un articolo di copertina sul settimanale The Stranger di Seattle, ha determinato che “Zeitgeist” si basa soltanto su evidenza aneddotica, mentre altre pubblicazioni l’hanno criticato per l’utilizzo di citazioni di libri, commenti a voce, fonti varie, notizie e video clip senza fornire l’esatta indentificazione della fonte e l’indirizzo librario. Una recensione nel giornale Irish Times lo definisce senza fonti (“unhinged”) e accusa il film di offrire null’altro se non “perversioni surreali di dibattiti su problemi genuini”.

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05-05-2009

Live!

ore 20:28 circa

http://www.fandangowebradio.it

Fandango Web RAdioAmmiccando, come in ogni proemio che si rispetti, alle fedeli Erato, Euterpe e Calliope, cercando di non pensare al desiderio di affrontare con invidiosa ironia le vicende familiari della casa reale d’Italia e la favola commovente della piccola PierNoemi, si getta nella selva oscura, guidata da un Virgilio di seconda mano, Alt(R)a Fedeltà, il programma di classifiche e amenità varie che, nella speranza di un posto da ministro dei beni culturali, pesca parole a caso dal “Dovoto-Oli” mischiandole come nella ricetta della paella Valenciana.

Avete chiesto alla cameriera filippina, provocando una sua reazione stupita, di legarvi alla sedia per poter forzatamente terminare il brindisi in rima che avevate promesso per il matrimonio del piccolo Manlio? Vivete recluso in casa, nella speranza di venir acclamato poeta di corte della casa Sabauda e leggere i vostri versi fra l’ammirazione generale di Emanuele Filiberto e dei suoi amici di “Ballando con le stelle”? Siete innamorato di una splendida ragazza, di nobile famiglia, che però ha il difetto di vivevere solo nelle vostre fantasie di poeta maledetto?

Rimboccatevi le maniche della camicia di pizzo, intingete la penna nel calamaio, alzate ad 11 il volume delle casse del PC e gettatevi nel mondo in rima baciata di Alt(R)a Fedeltà: un programma di classifiche e amenità, ideato, prodotto e sapientemente orchestrato da Enrico Costantino e Sacha Dominis.

Se la Radio generalista non vi regala più le emozioni di una volta.

Se vi fidate solamente del web.

Se le vostre classifiche arrivano sempre fino a 5.

Alt(R)a Fedeltà è il programma che fa per voi

Volete provare un’esperienza così forte e intensa da rivaleggiare ad armi pari con le follie notturne di Gabriele D’Annunzio? Venite a trovarci al Caffè Fandango (Piazza di Pietra, centro sinistra, Roma), vi offriremo assistenza medica e un chirurgo per rimuovere le fastidiose costole di troppo.

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